La densitometria ossea, chiamata anche con la sigla MOC che significa “Mineralometria Ossea Computerizzata”, è un esame che serve a valutare la quantità di calcio presente nelle ossa.
L’esame è utilizzato per stabilirne la concentrazione, mediante l’utilizzo dei raggi X a bassissima emissione. Il parametro così ottenuto indica se le ossa sono in salute oppure se sono a rischio di fratture spontanee o se è presente qualche patologia.
È un esame che si esegue a qualsiasi età, soprattutto nelle donne in età post-menopausale ma anche nei bambini poiché spesso i processi osteoporotici dell’adulto si manifestano a partire dall’età infantile.
La densitometria ossea può essere eseguita su diversi segmenti ossei, ognuno dei quali può essere utilizzato per un particolare iter diagnostico.
La MOC serve prevalentemente per la diagnosi di osteoporosi, una patologia che provoca la perdita di minerali nell’osso e che espone quindi il soggetto a rischio di fratture spontanee.
Tuttavia l’esame può essere utilizzato anche per diagnosticare altre patologie legate alla mineralizzazione ossea.
Le indicazioni per sottoporsi a densitometria sono le seguenti:
- Soggetti anziani: in particolare donne sopra i 60 anni di età e uomini sopra i 65 anni di età. In questi soggetti, infatti, a causa dell’usura e del passare del tempo, le ossa sono più fragili e più esposte al rischio di fratture.
- Donne in menopausa precoce: in cui la menopausa si sia manifestata al di sotto dei 45 anni, oppure donne in menopausa da almeno dieci anni o ancora donne in menopausa chirurgica (che hanno cioè subito l’asportazione delle ovaie e dell’utero). In questo caso si consiglia la densitometria poiché la caduta degli estrogeni è una delle principali cause di osteoporosi.
- Sospetta malattia: che sia causa di osteopenia cioè di riduzione della massa dell’osso. Tra le patologie che causano, osteopenia c’è la celiachia, per cui in questo caso la densitometria è utile per tutti quei bambini in cui si sospetta un’intolleranza al glutine.
- Farmaci che predispongono alla malattia: nel caso in cui si utilizzino farmaci che predispongono all’osteopenia come immunosoppressori, antiepilettici o corticosteroidei assunti in dosi elevate e per lungo periodo.
- Carenze alimentari: in tutti quei casi in cui vi siano problemi di mancanza di calcio e di vitamina D. In questo caso la densitometria è utile per valutare i danni della malnutrizione.
- Patologie che provocano la demineralizzazione dell’osso: quando si sospetta la presenza di patologie che provocano la demineralizzazione dell’osso come per esempio l’insufficienza renale, il morbo di Cushing, l’ipertiroidismo, il rachitismo, l’artrite reumatoide, l’osteomalacia e l’iperparatiroidismo.
- Familiarità: soggetti in cui vi sia una forte familiarità per l’osteoporosi, oppure soggetti che fanno abuso di alcol e fumo, due vizi che causano demineralizzazione ossea.
La densitometria ossea è un esame semplice e rapido che non richiede alcuna preparazione prima della sua esecuzione. Non è quindi richiesta una dieta particolare nei giorni che precedono l’esame, né è richiesta una particolare procedura da eseguire prima dell’esame stesso. Nonostante l’utilizzo di basse dosi di radiazioni si sconsiglia l’esame in gravidanza specie nel primo trimestre.
Pertanto si consiglia di non eseguire l’esame se non è possibile escludere con sicurezza uno stato di gravidanza (in tal senso viene fatto firmare un consenso informato scritto).
Non occorre essere digiuni.
L’esame ha una durata variabile, tra i 5 e i 10 minuti in base alla scansione da effettuare e, una volta terminato, il paziente può tornare a svolgere le sue attività quotidiane senza alcuna limitazione.
La frequenza con cui sottoporsi all’esame verrà indicata nel referto sulla base dei risultati ottenuti con la densitometria.