Frequenza: 1/500 maschi
La sindrome di Klinefelter (SK) accomuna un gruppo di anomalie cromosomiche numeriche che hanno come caratteristica comune di avere almeno un extra cromosoma X rispetto al cariotipo maschile normale 46,XY.
L’aneuploidia 47,XXY è l’anomalia dei cromosomi sessuali più frequente. Sono state descritte anche altre aneuploidie dei cromosomi sessuali, anche se la loro frequenza è estremamente più bassa: 48,XXYY e 48,XXXY in 1/17.000-50.000 nati maschi, 49,XXXXY in 1/85.000-100.000 nati maschi.
Inoltre, sono stati descritti anche maschi 46,XX, nei quali la sindrome è dovuta ad una traslocazione di parte del cromosoma Y (compresa la regione della determinazione del sesso, SRY) sul cromosoma X durante la meiosi paterna. La traslocazione può essere criptica e sfuggire all’esame del cariotipo standard. Pertanto incongruenze fra dato ecografico e citogenetico meritano sempre un approfondimento per verificare la presenza della regione SRY.
La sindrome di Klinefelter può presentarsi anche in mosaico: in questo caso i pazienti presentano sia cellule con cariotipo 46, XY sia cellule con cariotipo 47, XXY; in questi pazienti le caratteristiche cliniche della sindrome sono generalmente attenuate. Gli effetti sulle caratteristiche fisiche e sullo sviluppo fisico e cognitivo aumentano con l’aumentare del numero dei cromosomi X in soprannumero, ognuno dei quali si associa ad una riduzione media del quoziente intellettivo (QI) di 15-16 punti, con un maggiore interessamento del linguaggio, in particolare di quello espressivo.
L’esame del cariotipo standard è il primo passo indispensabile e necessario per confermare la diagnosi.
Le caratteristiche fenotipiche e lo sviluppo fisico e cognitivo presentano una notevole variabilità individuale anche in individui con lo stesso assetto cromosomico. Nell’infanzia, il cariotipo 47,XXY può essere diagnosticato se vengono evidenziati ipospadia, pene ipoplasico, criptorchidismo o ritardo psicomotorio.
I bambini in età scolare possono presentare ritardo del linguaggio, difficoltà di apprendimento o disturbi comportamentali. I bambini più grandi o gli adolescenti possono essere diagnosticati nel corso di una valutazione endocrinologica per un ritardo dello sviluppo puberale o per uno sviluppo incompleto, con habitus eunucoide, ginecomastia e ipoplasia dei testicoli. Gli adulti spesso vengono valutati per infertilità o per tumori maligni del seno.
La terapia sostitutiva con androgeni può essere instaurata alla pubertà (intorno ai 12 anni) e la dose può essere aumentata fino ad ottenere una concentrazione sierica, adeguata per l’età, di testosterone, estradiolo, ormone follicolo-stimolante (FSH) e luteinizzante (LH).
La grande variabilità delle caratteristiche morfo-fisiologiche e cognitive dei pazienti affetti da sindrome di Klinefelter rende la consulenza genetica particolarmente delicata e difficilmente si potranno fare previsione in diagnosi prenatale quale sarà l’effettivo impatto sul nascituro. Una precoce diagnosi consente una immediata e rapida individuazione di eventuali complicanze correlate con la sindrome.
Opportune terapie ormonali compensative ed eventuali interventi correttivi per i problemi cognitivi consentono di indirizzare i portatori verso una condizione tendente alla normalità. Una caratteristica comune a tutti gli affetti è la sterilità determinata dalla totale assenza di spermatozoi maturi (azospermia) e si stima che il 10% dei maschi azospermici sono affetti dalla sindrome di Klinefelter.